COS’E’ DAVVERO LA RESILIENZA?

Spesso in psicologia si sente parlare di RESISTENZA e RESILIENZA, due termini che, seppur molto simili, rappresentano due modalità completamente differente di affrontare le sfide e gli imprevisti che si pongono durante il nostro percorso personale ed interpersonale. E’ importante conoscerne le differenze per comprenderne gli effetti che questi due comportamenti adoperano sul nostro corpo e sulla nostra mente.

Resistenza: sopportare gli “urti” del mondo esterno

Resistenza deriva da re-sistere, (fermare indietro) e significa fermare respingendo, non cedere ad una forza.

In fisica, è la capacità di opporsi ad una corrente di vario tipo e in meccanica indica anche il massimo sforzo che un materiale sottoposto a tensione è in grado di sopportare prima che sopraggiunga la sua rottura.

In biologia e in chimica si usa quando un organismo contrasta determinate sostanze.

In psicologia, Freud parlava di resistenza quando il paziente si opponeva alla guarigione come se preferisse inconsciamente rimanere nella sofferenza, piuttosto che diventare responsabile del cambiamento.

Secondo Reich e Lowen, invece, ognuno di noi sviluppa delle resistenze dentro il corpo, delle vere e proprie difese psicosomatiche, sotto forma di blocchi muscolari, di tensioni croniche profonde con lo scopo di proteggersi dalle esperienze traumatiche.

E nella nostra vita quotidiana?

Possiamo notare certi comportamenti resistenti in queste situazioni:

  •  Opporsi la realtà attuale invece di accettarla;
  • ogni volta che ci difendiamo da un’esperienza – spiacevole o anche piacevole – chiudendoci, avendo paura;
  • Lamentandosi perché le cose non vanno come nelle nostre aspettative;
  • Intestardendosi per ottenere qualcosa che non dipende totalmente da noi;
  • Pretendendo di avere il controllo sugli altri e sulla vita;
  • ogni volta che alla fine della giornata ci troviamo contratti fisicamente, irrigiditi, doloranti in alcune parti del corpo come la nuca, le mandibole, le spalle, la schiena;
  • Bloccando il nostro respiro per impedirci di sentire le emozioni.

Resilienza: affrontare le avversità

Resilienza viene da re-silire (saltare, fare balzi, zampillare) col significato immediato di saltare indietro, ritornare in fretta, rimbalzare. Ci dà subito un’immagine di intenzione vibrante, di vitalità, di movimento, di elasticità, di dinamica flessibilità. E anche altro: c’è una forza, certo, che però viene usata non “contro qualcosa” ma “per sé stessi”.

In fisica è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.

In biologia, è la velocità con cui un sistema vivente è in grado di ripristinare l’equilibrio dopo una perturbazione.

In psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera pro-positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare costruttivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di continuare ad avere fiducia in sé e nella vita – restando aperti alle opportunità.

Tutti noi possiamo essere resilienti

Ognuno di noi ha la possibilità, di fronte alle avversità, di impegnarsi nel fronteggiarle e, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, uscirne rafforzati e riuscire a trovare nuove energie e a creare occasioni prima inesistenti.

La resilienza è la capacità che ci permette di perseguire i nostri obiettivi nonostante le sconfitte e gli inevitabili contrattempi della vita; è l’energia che ci fa rialzare per l’ennesima volta, consapevoli che prima o poi raggiungeremo il nostro obiettivo.
E’ quella capacità di ristrutturare i fallimenti, considerandoli inevitabili tappe verso il successo.

Resistenza è chiudersi, irrigidirsi, opporsi, contrastare, difendersi, sopportare. E, facilmente, spezzarsi. 

Resilienza è restare aperti, fiduciosi, flessibili, dinamici, determinati, vitali nonostante tutto e tornare naturalmente in equilibrio dopo ogni colpo, senza frammentarsi.

La resilienza si accresce imparando, leggendo, sperimentando, chiedendo aiuto se necessario, apprendendo come usare bene le risorse che già abbiamo e magari non sappiamo di avere e acquisendone di nuove per affrontare le crisi e uscirne rafforzati.

(Editoriale della dott.ssa Travaini comparso su Psicologia Donna)