Ci sono dei giorni per noi ipersensibili che sono più difficili di altri. Si tratta di giorni ‘altamente sensibili’.
Certi giorni in cui la nostra spiccata sensibilità ci sembra più un peso che altro.
Succede quando un piccolo malessere fisico ci toglie energia.
Oppure, quando un’emozione ci inonda completamente e non sappiamo più liberarcene per tutto il giorno.
Accade anche nel momento in cui un sogno della notte ci lascia delle sfumature attaccate addosso.
Ma anche quando una frase, una battuta, o una parola anche solo di poco ambigua, ci ferisce e si incastra proprio lì tra le pieghe della nostra sensibilità e non riusciamo a mandarla via.
E’ perché tutto quello che succede si amplifica nel nostro mondo interno.
Ogni cosa ci sembra rivolta a noi, la sentiamo come colpa nostra, responsabilità che ricade addosso a noi.
Il corpo quel giorno si svegli più stanco del solito, semplicemente affaticato o anche ci segnala qualche piccolo dolore.
E durante tutta la giornata, anche se le cose filano abbastanza lisce, ci sentiamo nudi, di più, trasparenti, senza pelle, vulnerabili, come se ogni cosa potesse trafiggerci.
Anche fisicamente ci sentiamo ome se camminassimo con un peso addosso: sulle spalle o sul petto o nella pancia, per ciascuno è diverso.
Questi sono quelli che io chiamo i giorni altamente sensibili: delicati, complicati.
Come vivere i giorni altamente sensibili
Se impariamo a riconoscerli, possiamo attraversarli senza eccessivo stress e senza andare in crollo.
Ho verificato, per esperienza personale e attraverso i miei pazienti, che in questi giorni lottare contro i vissuti che sentiamo non serve, anzi spesso non fa altro che rinforzarli.
Così come non serve confrontarsi con gli altri, giudicarsi, pretendere di essere “come gli altri” o forzarsi a non sentire quello che in realtà invece sentiamo.
Ho sperimentato che l’atteggiamento più utile è quello di lasciarci trasportare dalla giornata, affidarci al flusso, non opporre resistenza.
Dobbiamo solo imparare a non assolutizzare e a non generalizzare le emozioni e le sensazioni che proviamo e che sono, per loro natura, mutevoli.
E’ possibile letteralmente “attraversare” queste giornate come fossero un sentiero nel bosco, magari con poca luce, magari poco conosciuto, ma che sappiamo ci riporterà a casa.
Un passo dopo l’altro, respirando, trovando il nostro ritmo, possiamo lasciarci guidare dalla luce, che traspare tra i rami degli alberi, e alla fine del sentiero possiamo fare spazio alle emozioni, anche quelle difficili e scomode, accogliendole e lasciando che facciano il loro corso.
Possiamo attraversare certi giorni complicati continuando ad avere cura del nostro essere persone altamente sensibili e continuando ad avere fiducia nel nostro essere così come siamo.
Imparando ad avere questa cura, imparando a rispettare i nostri alti e bassi, i giorni difficili saranno uno ogni tanto, o sempre meno, e il giorno successivo potremo tornare a sprigionare nel mondo tutta la nostra sensibilità e ricchezza.
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